Ascoltare è un’arte difficile perché richiede pazienza, attenzione, spoliazione di sé per far posto all’altro. Eppure è proprio attraverso l’ascolto che può avvenire l’incontro che tanto desideriamo con il Signore.
Se l’Avvento è l’attesa di Qualcuno che viene e bussa alla nostra porta per essere accolto, l’ascolto di questo battito e di questa voce che chiedono di entrare è il primo passo che ci viene chiesto di fare perché l’attesa sia riempita dalla presenza che tanto cerchiamo.
Nell’autunno si conclude l’anno liturgico e, contemporaneamente, si apre il nuovo ciclo con il percorso dell’Avvento che culminerà nel memoriale dell’Incarnazione di nostro Signore Gesù Cristo. È un tempo prezioso di attesa e di preparazione alla festa del Santo Natale che ci comunica l’evento straordinario dell’amore di Dio per l’uomo, l’amato per cui vale la pena di farsi servo e spendersi fino alla morte sulla croce.
L’Avvento è un tempo di speranza e di vigilanza, un tempo in cui veniamo invitati a rinnovare la nostra ricerca di Dio. L’attesa del Signore che viene è un’occasione per rifocalizzare la nostra fede nell’incontro con il Signore e nell’ascolto della sua Parola.
Il modello dell’ascolto è Maria, la sorella di Marta, come viene presentata nel Vangelo di Luca “Marta aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.” (Lc 10, 39-40a).
L’invito che ci viene fatto in questo tempo è di sederci ai piedi del Signore e ascoltarlo.
Ciò che distingue il cristiano e lo fa discepolo di Gesù è proprio l’ascolto della sua Parola. L’ascolto esprime tutta la sete di Dio, tutto il desiderio di incontrarlo, di conoscerlo per imparare ad amarlo.
L’attesa di questo prezioso tempo liturgico si concretizza proprio nell’ascoltarlo: solo così permetteremo al Signore di entrare nella nostra vita e allo Spirito Santo di agire in noi.
È un tempo di rinnovo per ricentrare la nostra vita sulle cose che veramente contano.
Attendere, vigilare, ascoltare sono azioni che indicano un tempo di riflessione, una sosta per rinfrancare lo spirito e ripartire con cuore rinnovato per incontrare la storia dell’uomo e amarla.
Il tempo di Avvento si protrae per quattro settimane durante le quali ci prepariamo alla venuta nella storia del mondo e nella nostra personale del Signore Gesù, mandato dal Padre per amore, per portare a Lui ogni uomo. È il tempo propizio per riscoprire e meditare la parola di Dio.
Come l’innamorato non è mai sazio delle parole e dei gesti amore della persona amata, così ogni uomo ha bisogno della parola di Dio, che non si esaurisce mai e che ad ogni lettura rivela perle preziose di cui non aveva ancora preso coscienza.
Nell’ascolto, nel silenzio e nell’abbandono ci potremo rendere conto che la parola di Dio è una fonte preziosa e che richiede tempo e fatica per essere fatta nostra e che è sempre Parola d’amore e di consolazione.
Un importante aiuto viene dai libretti dei centri di ascolto che contengono una lettura guidata e spiegata delle letture domenicali dell’Antico e del Nuovo Testamento.
Con l’aiuto di una guida, i partecipanti dei centri di ascolto, ascoltano la Parola e confrontano l’annuncio di Gesù con la loro vita. La parola del Signore è per ciascuno e per il mondo, ma la sera in cui ha luogo il centro di ascolto, la Parola è soprattutto per la vita dei presenti, per permettere loro di sedere attorno ad un tavolo e bere quell’acqua che dona il Signore e che estingue la sete per sempre perché è una Parola definitiva, una Parola bella, una Parola che ci innamora sempre di più se riusciamo ad aprirle il nostro cuore con fiducia e con amore.
Lino Concina
Servizio diocesano apostolato biblico