Avviato sette anni fa (2017) l’Ordo virginum in Diocesi di Padova, da domenica 21 aprile 2024 conterà nove consacrate. Nel pomeriggio di domenica 21 aprile, alle ore 16, in basilica Cattedrale a Padova, infatti, il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, consacrerà al Signore, secondo il rito dell’Ordo virginum, Erika Franzon.
Originaria di Centrale di Zugliano e residente a Zanè, nella zona alto vicentina della Diocesi di Padova, Erika Franzon ha 36 anni, è manager in un’industria metalmeccanica, e ha alle spalle due lauree – una in Scienze internazionali e diplomatiche e l’altra in Scienze dell’educazione e della formazione, conseguita lavorando – oltre all’esperienza di un anno di servizio civile in Perù.
Nel 2018 – a 30 anni – ha iniziato un percorso di discernimento vocazionale in dialogo con il vescovo Claudio. In questo tempo, partecipando attivamente alla vita parrocchiale e al Sinodo diocesano come membro dell’Assemblea sinodale, è maturato in lei il desiderio di rispondere all’amore di Cristo con una vita totalmente consacrata a lui nella verginità e nell’amore alla Chiesa. Discernimento che ora la porta alla consacrazione nell’Ordo virginum, la forma più antica di vita consacrata femminile.
L’Ordo virginum (Ordine delle Vergini), è una speciale forma di consacrazione prevista anche dal Codice di Diritto Canonico al n. 604: «A queste forme di vita consacrata (il riferimento è ai canoni precedenti in cui s’illustrano le norme relative agli istituti di vita consacrata, ndr) è assimilato l’ordine delle vergini, le quali, emettendo il santo proposito di seguire Cristo più da vicino, dal vescovo diocesano sono consacrate a Dio secondo il rito liturgico approvato e, unite in mistiche nozze a Cristo Figlio di Dio, si dedicano al servizio della Chiesa».
Le consacrate dell’Ordo virginum esprimono nelle mani del vescovo il proposito di vivere per tutta la vita la verginità «per il regno dei cieli» – perché l’unico sposo è Cristo Gesù – rimanendo in un contesto ordinario di vita. Non hanno segni distintivi e non appartengono a un ordine religioso, non sono tenute alla vita comunitaria, ma hanno come famiglia spirituale la Chiesa diocesana. Una vita, dunque, immersa tra la gente comune e in cui ci si mantiene con il proprio lavoro, che diventa testimonianza di un legame profondo, intimo, esclusivo con Gesù. La figura di riferimento è il vescovo diocesano, con cui ciascuna vergine consacrata discerne il proprio cammino. Il vescovo può scegliere di nominare un delegato che lo affianchi nella cura pastorale dell’Ordo virginum. Attualmente questo compito è affidato a don Claudio Bortignon.
Intervista e approfondimento sul numero di domenica 21 aprile 2024 del settimanale diocesano La difesa del popolo.
Omelia del vescovo Claudio