L’intervento del vescovo Claudio in occasione del tradizionale omaggio della città alla Madonna dei Noli, nella solennità dell’Immacolata concezione di Maria.
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Sono contento di essere qui con voi nella solennità dell’Immacolata concezione di Maria Santissima.
Saluto e ringrazio per l’invito il sindaco Sergio Giordani, qui rappresentato dal vicesindaco Andrea Micalizzi, saluto le Istituzioni e tutti voi qui raccolti a rendere omaggio alla Madonna dei Noli, protettrice di tutti coloro che hanno una responsabilità civile e svolgono un servizio per la comunità.
Ci ritroviamo dopo esserci stretti, come singoli, come città e come Chiesa, attorno a Giulia Cecchettin e alla sua famiglia e portiamo ancora nel cuore tante emozioni, tanti sentimenti e pensieri. E anche il desiderio che ci possa essere un reale e concreto cambiamento culturale e che tragedie di questa portata non si ripetano.
Con questa speranza porto il mio saluto oggi e desidero esprimere l’auspicio che tutta la nostra città, sia capace di sognare in grande.
Essere capaci di immaginare insieme la Padova del futuro, permette di trovare soluzioni e opportunità buone per abitanti e visitatori. Questo non spetta solo all’amministrazione pubblica, ma a tutti e a ciascuno individualmente e in forma aggregata.
Sentiamoci ingaggiati in questo sogno possibile!
Padova non manca certo di vivacità e creatività, che vediamo espresse in svariate forme di volontariato nella cura dell’ambiente e delle persone, a partire dai più fragili, ma anche nel senso civico che la nostra storia ha maturato e che vorremmo trasmettere alle nuove generazioni.
Insieme possiamo fare di più, perché Padova sia il luogo in cui ogni persona, ogni famiglia, ogni realtà si senta a casa e si senta parte della città: un luogo in cui si vive insieme volentieri, non costretti né indifferenti.
Ciò dipende dai buoni servizi, ma anche e soprattutto dalla responsabilità e possibilità di ciascuno.
“Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia”. Sono parole di don Lorenzo Milani, figura cui sono molto legato, per l’illuminato insegnamento di vita.
Quest’anno ricorrono cento anni dalla sua nascita e la sua eredità è preziosa nel promuovere partecipazione e senso di appartenenza sociale.
Del suo pensiero sono affezionato a tre temi:
- la coscienza come sede della nostra dimensione umana;
- l’educazione come vocazione di cui ogni cittadino è investito;
- l’obbedienza, la difficile obbedienza alla propria coscienza, all’amore per l’altro e per il bene comune, e al Vangelo: orizzonte che va oltre il presente e il locale.
Il suo esempio è un invito a uscire dalla generica ribellione come pure dalla passività e costruire insieme, scavando nelle coscienze, una società che accoglie e include i più fragili, i deboli, i più lontani.
Don Milani educava alla collaborazione e alla solidarietà, perché, non dalla decisione del singolo, ma nella convergenza di una pluralità di contributi si trovano le soluzioni alle esigenze del vivere sociale.
Il progresso sociale ha bisogno di cittadini responsabili, per questo preme educare le nostre coscienze affinché possano scegliere il bene di tutti e rigettare la cultura dell’indifferenza, della prepotenza e dello scarto.
Vogliamo anche noi nelle scuole, nell’università, nelle case, nelle chiese, nei luoghi di lavoro, di volontariato, di svago… educare al pensiero critico, alternativo e costruttivo; dare strumenti e conoscenze abilitanti la cittadinanza attiva; avviare processi di cambiamento che portino alla scelta: “I care”.
I care Padova
E insieme abbiamo a cuore Padova, ogni suo angolo e ogni suo abitante.
Abbiamo a cuore una città a portata 0-100 attenta cioè a tutte le fasi di età: che promuove le nascite e custodisce gli anziani, che accompagna i giovani e sostiene gli adulti, che offre cure agli ammalati e si fa carico degli emarginati.
Il futuro di una città si intravede nelle culle del presente. Benedetti quei genitori che scelgono di regalare futuro e benedetta quella città che contribuisce per i suoi figli accompagnandoli con mezzi e luoghi per crescere.
Abbiamo a cuore i giovani attraverso l’educazione scolastica, i dopo scuola, le scuole di italiano per persone immigrate, le attività sportive, la realizzazione di patti educativi territoriali e varie iniziative mirate. Eppure non basta: sempre più adolescenti soffrono di ansia, il disagio giovanile aumenta e si manifesta nell’isolamento e in forme di aggressività e bullismo anche nelle nostre piazze. Qualcosa non va!
La piaga del precoce uso di alcolici e di droghe richiede uno sforzo educativo e di vigilanza comune. In questo siamo chiamati ad preparare i nostri giovani alla disobbedienza: disobbedire ad un sistema culturale basato sui consumi, che trasforma le persone in consumatori di ogni cosa fino a consumarsi nell’abuso dei prodotti acquistati come scrigni di illusoria felicità.
Impegniamoci a rendere i nostri giovani protagonisti non dello svago e della notte, ma del giorno e dell’impegno per il bene comune.
Abbiamo a cuore una città accogliente che dia casa e faccia sentire a casa studenti, lavoratori, persone straniere, e quanti vivono qui. Dare ospitalità, non è dovere solo delle istituzioni pubbliche, del comune, della chiesa. Aprire la porta di casa è dovere di ogni persona che abbia la disponibilità di farlo.
Abbiamo a cuore una città pulita e meno inquinata, ciò dipende dalle politiche e dagli interventi pubblici, ma anche dal nostro rispetto e dai nostri stili di vita.
Abbiamo a cuore una città in cui abitare da cittadini responsabili.
Mettendoci sotto la protezione della Madonna dei Noli chiediamo di accrescere in noi il desiderio di partecipare e il senso di appartenenza presupposti al vivere democratico e pacifico della nostra e di tutte le città.
+ Claudio Cipolla, Vescovo di Padova