È mancato improvvisamente venerdì 8 settembre 2023, don Gilberto Ferrara, arciprete di Limena dal 2021.
don Gilberto Ferrara
(Piove di Sacco (PD), 23.01.1962 –Limena (PD), 08.09.2023)
Don Gilberto Vittorio Ferrara nasce a Piove di Sacco il 23 gennaio 1962 da Mario, commerciante di bestiame e agricoltore, ed Elena Longo, casalinga, che una malattia strappa alla famiglia quando Gilberto e il fratello Stefano sono ancora adolescenti, costringendoli subito a reagire con coraggio e senso di responsabilità, assieme al papà.
La sua vocazione nasce nella comunità cristiana di Piove di Sacco, attorno all’altare del duomo, dove si presenta bambino, poi ministrante e lettore. Gilberto diventa col tempo punto di riferimento di tanti giovani, soprattutto quando, alla fine degli anni ’70, assieme ad altri è chiamato a rinnovare la proposta dell’Azione cattolica in parrocchia. Sono anni fecondi di formazione spirituale e di animazione: tra gli animatori è un leader autorevole e mite, mentre il clima di fede, di amicizia e di dedizione, l’appartenenza alla vita parrocchiale e vicariale, motivano le scelte future di Gilberto come quelle di altri compagni di viaggio. In comunità diventa sempre più l’anima dei cammini formativi e dei momenti di spiritualità. L’esperienza associativa non segna soltanto la sua attività parrocchiale: anche negli anni del liceo scientifico a Piove di Sacco Gilberto è una presenza significativa, senza ricoprire particolari responsabilità, quasi figura di adulto con la quale relazionarsi in modo differente, punto di riferimento per insegnanti e compagni di studio. Quando verso la fine del percorso scolastico comunica la decisione di entrare in seminario, in molti comprendono che tutto aveva contribuito alla scelta finale.
Entra in seminario maggiore nell’autunno 1981 aiutando con la sua personalità a far crescere il contesto di una fraternità gioiosa e generosa. Non viene meno la sua passione associativa, che si apre semplicemente alla dimensione diocesana: sono gli anni nei quali cammini formativi e attività estive dell’Aziona cattolica vengono costruiti nei salottini e nelle stanze dei seminaristi. Giovani, futuri preti, futuri laiche e laici, condividono fattivamente il loro cammino di discernimento, traducendolo in un fecondo servizio educativo. Don Gilberto, nel ricordare quella fucina di idee, di relazioni significative e di arricchimento spirituale, citava la frase: «È bene che uno diventi prete col rimpianto di non essere laico e viceversa». Lo stesso ministero pastorale di don Gilberto lo avrebbe portato successivamente a sostenere ogni sforzo di collaborazione tra vocazioni diverse.
Viene ordinato presbitero nella Basilica di Santa Giustina il 7 giugno 1987, solennità di Pentecoste. Le parole di Paolo: «Affezionati a voi, avremmo desiderato darvi non solo il Vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari» (1 Ts 2,8), avevano accompagnato l’inizio del ministero di don Gilberto e dei suoi compagni di ordinazione. Parole stampate a ricordo dell’ordinazione, ma scelte anche per narrare, con la forza e l’entusiasmo degli inizi, la gioia di una scelta di vita di cui molti potevano essere testimoni e garanti. In effetti don Gilberto si sentiva oggetto di tante attenzioni che lo avevano plasmato; si riconosceva debitore di volti, storie e persone che non hanno mai smesso di raccontargli la bellezza della vita che si fa Vangelo. Avendo sperimentato per primo, nella vicenda personale e comunitaria, cosa significasse «essere diventato caro», poteva esprimere in quel «Affezionati a voi» la sua passione per le persone e la vita della comunità e, allo stesso tempo, il suo desiderio che ci fosse una storia di corresponsabilità dove tutti si affezionano al bene di tutti.
Dopo l’ordinazione, inizialmente don Gilberto è vicario parrocchiale a Perarolo e due anni dopo ad Albignasego. I primi anni di ministero diventano subito un banco di prova fondamentale per incarnare con pazienza, generosità e non senza fatica, i valori e l’entusiasmo sorgivo mai venuti meno.
Nel 1995 viene nominato parroco a Rosara di Codevigo, mentre nel 2001 viene inviato come parroco al SS.mo Redentore di Cittadella (Pozzetto). Dal 2005 al 2013 è vicario foraneo del vicariato di Cittadella.
Nell’autunno 2011 è parroco moderatore dell’unità pastorale all’Arcella (SS. Trinità, San Bellino e San Filippo Neri) fino al 2021, quando diventa arciprete di Limena. In occasione dell’ingresso in parrocchia scrive:
«Aiutatemi a conoscervi, cerchiamo di capire insieme cosa è importante, cosa non lo è o lo è di meno. Costruiamo insieme un tessuto comunitario dove le persone si sentano accolte, apprezzate e benvolute. Cerchiamo di superare anche quelle piccole rivalità che sempre si generano in tutte le situazioni. Ognuno sia consapevole che può rendere migliore una comunità umana e cristiana anche con il poco che è e possiede» (Limena, 24.10.2021).
Per alcuni mandati, e fino al 2021, è stato membro del consiglio di amministrazione del Fondo di solidarietà ecclesiale.
Nelle comunità in cui ha esercitato l’incarico di parroco don Gilberto si è contraddistinto per alcuni tratti: lo sguardo solare e la tenacia; lo spirito di collaborazione con tutte le componenti laicali e gli organismi di comunione; una grande attenzione alla formazione di tutti, dalla catechesi alle esperienze associative e ai percorsi di coppia. Curava la bellezza nella liturgia, nella predicazione come anche negli ambienti parrocchiali, dedicando tempo e lavoro perché le chiese, le canoniche, i centri parrocchiali e le scuole dell’infanzia fossero luoghi dignitosi. Amministrava con attenzione i beni affidati, non senza la personale fatica, fisica ed emotiva, di gestire situazioni impegnative e spinose. Organizzava in modo efficace proposte culturali, pellegrinaggi e uscite comunitarie; cercava di dare un volto alle sagre patronali, perché «l’incontro porti a costruire l’umanità quotidiana con buon senso e con fiducia». Coltivava un grande amore alla Chiesa di Padova, radicata nel territorio e nelle sue espressioni missionarie, attento al confronto con le sfide sociali del presente, nella carità e nel servizio aperto a tutti. Ha praticato la fraternità presbiterale con i compagni di ordinazione e con i collaboratori, così come con i sacerdoti anziani, quando offrì il servizio di vicario foraneo, senza trascurare la personale formazione culturale e spirituale.
In particolare, don Gilberto è stato squisito e paziente nelle relazioni, determinato e ben voluto (in tanti lo ricordano come «amico» e «fratello»). Ha esercitato un suo carisma, coinvolgendo le persone, muovendosi con discrezione e continua gratitudine. Col tempo aveva acquisito lo stile dell’uomo maturo e lo sguardo da “innamorato”, libero e liberante, davanti al quale era difficile non sentirsi accolti.
Scrive un amico: «Don Gilberto aveva mani forti che sapevano alternare strette poderose a carezze delicate; mani che non hanno confuso il possesso con il prendersi cura; mani che hanno saputo accogliere e lasciare andare; mani che come aratri sapevano aprire solchi di speranza. I suoi sguardi avevano la luminosità della meraviglia davanti alle cose semplici di cui diventava custode. Incontrare, raggiungere, condividere, sono stati alcuni verbi con i quali ha declinato il gusto per ciò che è bello. E quando non si potevano muovere i passi, allora era in movimento il cuore che si dilatava come una tenda».
L’inizio del ministero a Limena ha coinciso con una fase faticosa della salute e don Gilberto si è trovato a fare i conti con la propria debolezza fisica, toccando con mano il Vangelo che, ancora una volta, erano altri a raccontare e a restituirgli. La morte lo ha colto improvvisamente nella canonica di Limena nella mattinata di venerdì 8 settembre 2023.
La salma di don Gilberto è stata collocata nella cappellina attigua alla chiesa di Limena, dove una veglia di preghiera sarà tenuta lunedì 11 settembre, alle 21. Il funerale sarà celebrato dal Vescovo Claudio martedì 12 settembre, ore 9.30, nella chiesa di Limena. Nel pomeriggio vi sarà alle 15.30 una celebrazione esequiale nel Duomo di Piove di Sacco, prima della tumulazione nella tomba di famiglia.
Un pensiero di affetto viene rivolto al fratello Stefano, alla cognata Maria Cristina, ai nipoti Alberto e Riccardo.
«Non possiamo affrontare il tempo come se il Signore fosse un accessorio: lui è Signore del tempo e delle stagioni. A noi spetta compiere le scelte opportune che non ci allontanino dalla strada della vita. Viviamo il tempo come una nuova, buona opportunità che ci viene concessa e cerchiamo di usarlo bene, per rendere migliore questa nostra vita» (Limena, 02.01.2022).
«Il Signore conceda a tutti un po’ di salute per crescere, un po’ di buon senso per accettarsi, la fede necessaria per saperlo cercare e amare ogni giorno. Il tempo poi è galantuomo e ci regalerà tutto il resto» (Limena, 24.10.2021).