Da oltre un secolo, il Veneto è terra di sussidiarietà. Un patrimonio accumulato nel tempo, attraverso l’impegno di porzioni di società civile, che hanno dato risposte virtuose a bisogni collettivi, spesso interpretando con le opere una delle intuizioni più significative e feconde della Dottrina sociale della Chiesa. Allora, già alla fine dell’Ottocento, il panorama regionale si è animato di cooperative, casse rurali, scuole, associazioni di cura e sostegno ai fragili, assicurazioni per far fronte alle turbolenze sociali e naturali. Da quel tempo, sul versante della cultura politica, degli atteggiamenti, dei riferimenti con lo Stato, i veneti hanno maturato un senso popolare di autonomia, di capacità di dare risposte locali a bisogni e inefficienze nazionali.
Che cosa rimane di tutto ciò? Cosa resta della sussidiarietà delle opere che per decenni ha costruito e caratterizzato questa regione? Cosa significherà questa decennale esperienza nel contesto della nuova autonomia regionale?
Se ne parlerà durante la tavola rotonda dal titolo Veneti, sussidiari o autonomi? in programma venerdì 15 settembre alle ore 17.30 presso la Facoltà Teologica del Triveneto che vede le relazioni di Giovani Silvano, docente di storia all’Università di Padova (L’albero della sussidiarietà. Le radici e i frutti: una lettura storica); Tiziano Vecchiato, presidente Fondazione Zancan (Non profit e volontariato, quotidiano locale. Una regione e il terzo settore, oggi); Giovanni Comazzetto, dottore di ricerca in diritto costituzionale (Non rimane che l’autonomia? I cambiamenti, le novità, le incognite). Modera Toni Grossi, giornalista.
Iscrizioni tramite modulo https://forms.gle/LMvb9Nq4zr9fqxoo8
Per ulteriori informazioni https://www.issrdipadova.it/veneti-sussidiari-o-autonomi/