Don Marcello Giora ha concluso la sua vita terrena, all’età di 96 anni, domenica 26 marzo all’ospedale di Schiavonia, in cui era ricoverato da pochi giorni in seguito ad una broncopolmonite. Dall’agosto dello scorso anno, debilitato dopo un’operazione, era stato accolto come ospite nella casa di riposo di Casale di Scodosia, a cui da più di tredici anni prestava servizio.
Don Marcello era nato a Meianiga nel 1921 ed era stato ordinato prete dal vescovo mons. Carlo Agostini nel 1945, appena finita la guerra. Svolse il suo ministero di giovane prete come cooperatore in diverse parrocchie: Borgo san Marco a Montagnana, Rivadolmo di Baone, Altichiero in Padova, Castebaldo.
Nel 1955 fu inviato a Borca di Cadore come direttore spirituale all’Istituto Dolomiti Pio X, appena aperto dalla diocesi di Padova. Nel 1956 inizia il suo ministero di parroco a Vanzo e lo svolge per 12 anni. Nel 1968 passa a Segusino per qualche anno, perchè nel 1974 è già arciprete di Urbana, dove resta per quasi 25 anni. Dopo la rinuncia alla parrocchia, prende dimora nella vicina parrocchia di Casale di Scodosia, dove continua a svolgere il ministero di prete.
Della sua lunga vita abbiamo potuto raccogliere memorie del suo ultimo periodo, ma offrono un ritratto che proietta luce su tutto il suo percorso.
Devoto dell’Eucaristia concelebrava ogni giorno con l’arciprete don Claudio Bellotto, presiedendo quando egli mancava e ordinariamente al sabato nella chiesa di Altaura e la domenica nella casa di riposo.
Il confessionale era tra i suoi luoghi preferiti, ed era molto frequentato per la sua capacità di dire una parola di incoraggiamento e di speranza a tutti. Nella parrocchia di Urbana aveva cercato di incoraggiare vocazioni anche al sacerdozio, vedendo la consacrazione di due religiosi pavoniani. Colpiva in quanti lo incontravano anche la sua grande devozione alla Vergine Maria alla quale si affidava e nella quale ha sempre trovato protezione.
Aveva ricomposto la comune preghiera per i defunti “L’eterno riposo”, sembrandogli poco chiedere solo il riposo eterno. Compose una sua preghiera, stampandola dietro un’immagine di Cristo risorto e diffondendola tra i fedeli. Eccola: ” Pienezza di vita, dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce infinita. Vivano per sempre. Amen” ed aveva aggiunto un’invocazione: “Intercedete per noi”. Questa sua preghiera noi ora eleviamo al Signore per lui.
L’Eucaristia di ringraziamento, di suffragio, di commiato, sarà celebrata nella chiesa di Casale di Scodosia mercoledì 29 marzo alle ore 15, presieduta dal vescovo Claudio.
La salma sarà sepolta nel cimitero suo paese natale Meianiga di Cadoneghe.